domenica 18 maggio 2014

Dalle armi al genio italiano... l' "apparecchio Marconi" !

"...Colla scala calata la cosa fu agevole, perchè le casse erano piccole. Quando l'ultima fu calata nella vedetta, Katov, dopo aver demolito l' apparecchio Marconi, passò dal capitano. ..."       (pag.85)


Dopo aver descritto alcuni mezzi bellici mi sembra di fondamentale importanza (forse anche per il mio senso di appartenenza all'Italia) sottolineare la presenza nel testo di un oggetto che è nato dal genio e dall'inventiva di un grandissimo fisico e inventore italiano, Guglielmo Marconi.
L'invenzione in questione è il radiotelegrafo, che consiste sostanzialmente in un oggetto in grado di "trasmettere delle informazioni" senza fili, quindi a grandi distanze, sfruttando alcune delle caratteristiche delle onde radio.
Proprio il radiotelegrafo fruttò al fisico italiano il Premio Nobel per la fisica nell'anno 1909.
Marconi vinse questo importantissimo riconoscimento grazie all'efficace sistema di comunicazione da lui pensato con telegrafia senza fili via onde radio, un sistema che senza il quale ancora oggi può darsi non esisterebbero la radio, la televisione e tutti gli altri oggetti di uso quotidiano che si servono delle onde radio per il loro funzionamento.
Per quanto riguarda la nostra storia ho voluto sottolineare l'importanza di questo oggetto non soltanto perchè è stata una delle invenzioni più importanti del secolo passato, ma anche e soprattutto per l'importanza strategica che ha avuto nell'ambito delle vicende del nostro romanzo. Tutti gli scambi di informazioni tra i gruppi rivoluzionari e i capi della rivolta furono possibili non soltanto grazie al contributo "meccanico" (biciclette e automobili), ma anche e soprattutto grazie al radiotelegrafo (o "apparecchio Marconi", così chiamato dall'autore) che permetteva la trasmissione di decisioni e informazioni in tempi quasi immediati.

Alcune foto del radiotelegrafo inventato da Guglielmo Marconi!




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